31 gennaio 2012

mangiare Zenzai al tempio di Ikkyu


ecco "Zenzai", un piatto di dolce tradizionale con mochi e fagiolini azuki. Secondo la leggenda il nome deriva dalle parole di Ikkyu. Verrà offerto a tutti visitatori che hanno assistito alla preghiera inclusa anche una breve pratica di Zen.

il palazzo Kuri; è originale del 1650, prima era cucina del tempio.

il giardino principale, i primi 1600.

l'ingresso del palazzo Hondou (15°secolo) dedicato al Buddha Shakyamuni.

l'Ema con l'immagine di Ikkyu Sojun, c'è scritto "fare un bene in un anno" . Scriviamo un voto di questo anno dietro questo Ema e l'appendiamo al posto apposito.


avrà scritto "vorrei diventare un uomo saggio come Ikkyu-san"
L'ultima domenica di gennaio si tiene "la giornata di Zenzai" al tempio Shuonan, conosciuto sotto il nome di "tempio di Ikkyu". Il tempio si trova in Kyotanabe, è una città periferica a estremo sud di Kyoto. Ikkyu è un monaco buddhista Zen di settà Rinzai del periodo Muromachi ed è popolarissimo ancora perché negli anni 70 era presentato come un protagonista dei cartoni animati con la figura di un bonzino (bambino-bonzo tirocinante) rievocando la sua infanzia drammatica. Ikkyu nacque come principe dell'Imperatore Gokomatsu, però fù allontanato dalla corte con la mamma per un complotto tramato dai cortigiani ingelositi e poi quando aveva 6 anni fù allontanato di nuovo anche dalla mamma per farlo entrare nella vita religiosa. Ancora oggi Ikkyu è un personaggio molto amato dai giapponesi non solo per il gran successo dei cartoni animati ma anche per il suo carattere originale e per i suoi comportamenti liberi e eccentrici senza costrizioni. Cercava sempre di essere dissidente e di essere in opposizione agli altri monaci,che adulavano i potenti ponendosi sotto la tutela di essi.  A volte viene chiamato "bonzo depravato" perché mangiava carne, si lasciava crescere i baffi, faceva sesso e manteneva un'amante giovane nel tempio quando era settantenne. Nonostante questo era un monaco molto richiesto dal popolo di questo periodo tra cui c'erano samurai, nobili, mercanti e perfino intellettuali come maestro del tè. La sua menta di assoluta libertà li attirava e ci attira ancora.  Ikkyu fondò il tempio Shuonan nel 1456 e ci abitò per gli ultimi 25 anni della sua vita.  L'ultima domenica di gennaio vengono tanti visitatori non solo per mangiare "Zenzai" che  verrà offerto a tutti visitatori, ma anche per fare voto di questo anno davanti alla statua di Ikkyu dedicando all'altare  un' Ema (tavoletta votiva) dove ogni uno scrive il suo voto. Invece il mio scopo primario era vedere il famoso giardino "Karesansui" (secco) realizzato dai 3 letterati (tra cui c'era Jozan Ishikawa di Shisendo) nei primi anni del periodo Edo. Il giardino è ricoperto di ghiaia bianca lucidissima ed è orlato di siepe e cespuglio ma qui le pietre non si vedono e fanno la parte secondaria. Anche questo è un tipico giardino Zen.

note; dalla stazione di Shintanabe della linea Kintetsu o dalla stazione di Kyotanabe della linea JR ci vogliono circa 20 minuti a piedi.

in tutta la città è piena delle immagini  di Ikkyusan

26 gennaio 2012

Kurodani san

Il tempio si chiama ufficialmente "Konkai-Komyoji", vuole dire il tempio di bagliore (komyo) e di precetti d'oro (konkai) perché un giorno il fondatore del tempio, di nome Honen che è un monaco molto conosciuto come patriarca della Setta Jodo, trovò tutto illuminato intorno a lui quando faceva la pratica di nembutsu (recitare il nome del Budda Amitaba) sedendosi su una pietra che si trovava alla sommità della collina dove oggi sorge il tempio.  Spinto dal buon auspicio lui decise di stabilirsi lì costruendo un piccolo èremo nel 1175 e poi questo posto divenne il primo tempio della Setta Jodo. Così ci racconta la leggenda della fondazione del tempio. Nonostante questa bella leggenda i vicini lo chiamano "Kurodani-san" con il nome del posto con simpatia. Ogni volta che ci vengo, lo trovo sempre tranquillo senza nessuna folla di turisti anche se è un tempio storicamente e religiosamente importante, probabilmente per la modernità degli edifici principali ricostruiti dopo l'incendio del 1934. Quindi i turisti  "standard",che amano le cose antiche e originali non ci vengono tanti ma tranne gli amanti della storia di Bakumatsu (la fine dello shogunato Tokugawa, la seconda metà del 19° sec), perché proprio qui si insediarono circa 1,000 samurai del feudo di Aizu guidati dal signore feudale Katamori Matsudaira a cui lo shogun diede l'incarico di sorvegliare Kyoto dove allora susseguivano gli assassini e le rapine. Il tempio fù scelto come il quartiere generale perché era talmente grande con 52 tempietti secondari attorno, poi si trova sulla collina per cui si poteva guardare fino ad Osaka e per di più era vicino sia al palazzo imperiale sia al Awataguchi che era l'ingresso della capitale per chi veniva da Edo tramite la via Tokaido. I samurai di Aizu ci rimasero per gli ultimi 5 anni dello shogunato in cui accaddero diversi conflitti tra conservatori e rivoluzionari, Katamori è conosiuto come un samurai mantenuto fedeltà alla Tokugawa fino alla fine. Nel cimitero annesso al tempio ci sono le tombe dei 352 samurai di Aizu caduti nei conflitti ed ancora oggi una volta l'anno si tiene una cerimonia di commemorazione dedicata a loro invitando l'discendente di Katamori. Ci saranno alcuni ammiratori della Bakumatsu anche tra di voi, perché non ci andate a salutarli?
il palazzo principale "Mieido" dedicato al patriarca Honen, ricostruito nel 1944.

al di là del ponte Gokuraku (paradiso) c'è il cimitero.

le tombe dei samurai di Aizu, dormono qui circa 350 anime.

la pagoda "Monjutou" ; fù costruito nel 1633.

dalla pagoda si vede un bel panorama, una volta si poteva vedere fino ad Osaka.

21 gennaio 2012

"Kyoto proibita"



A tutti amanti della bellissima Kyoto, la prossima domenica, il 22 gennaio un magnifico documentario sarà trasmesso sul website di NHK WORLD. Il documentario viene realizzato per accontentare gli stranieri incuriositi di ciò che gli sembrano belle ma misteriose di questa città. La direttorice ed anche la conduttorice del documentario è una mia conoscente, di nome Sherry Yamaguchi. Oltre direttorice lei fa anche designer di kimono, è una persona veramente versatile e bella, gli sta benissimo il kimono. Il documentario è intitolato "Forbidden Kyoto" (Kyoto proibita) che sarà presentato in inglese ed in 160 paesi, questa volta ci presenta i vari avvenimenti invernali del quartiere di Gion con il teatro Minamiza di Kabuki, per cui le Maiko e le Geiko faranno un ruolo importante nel programma. Le trasmissioni ci saranno 6 volte in prossima domenica. Ecco la pagina dove si può vedere il programma.
http://www3.nhk.or.jp/nhkworld/r/movie/

Se volete c'è anche una pagina dove si può vedere un breve video di presentazione.
http://www3.nhk.or.jp/nhkworld/english/tv/special/index1_2.html

Questa è già quarta opera per lei, avevo già visto tutte e tre precedenti ed erano bellissime e profonde. Per chi vuole scoprire delle cose belle ma nascoste di Kyoto, un'occasione davvero non da perdere!

10 gennaio 2012

il ristorante di Ninja!

A volte clienti mi chiedono, "Ma chi è ninja?, non ci sono più ?" allora gli rispondevo sempre così, " Erano le spie che lavoravano per i poteri come shogun o daimyo. Facevano spionaggio, assassinio e guardia. Purtroppo (?)quelli che lavorano come ninja non ci sono più, ma l'arte di ninja detta ninjutsu è tramandata fino ad oggi, ci sono le palestre dove insegnano ancora."  Invece l'altro giorno ho conosciuto un gruppo di ninja che lavora in un ristorante in centro di Kyoto. Il ristorante si chiama proprio "NINJA KYOTO", si trova su una stretta traversa della galleria Shinkyogoku. In apparenza un palazzo grande e quadrato privo di raffinatezza. Il capo ninja mi ha invitato a vedere interno del ristorante e gentilmente mi ha permesso di fotografarlo. Come ristorante hanno due piani, al piano terra offrono il buffet ed al piano sotterraneo offrono la cucina "fusion" ma non mancano i piatti tipici giapponesi come sukiyaki, shabu-shabu, sushi ecc. Ci sono tante stanzette "a grotta" per i gruppi. Il piano sotteraneo mi sembrava quasi un labirinto, non so se riuscivo a uscire senza la guida del capo ninja. In effetti c'è anche un vero labirinto da provare con torcia (300 yen a testa), diceva che ci vogliono 10 minuti per uscire. Hanno anche un negozietto dove si possono trovare le armi (ovviamente sono finte...) e i costumi di ninja e perfino le figurine di samurai. Tutto sommato, l'ho trovato un posto simpatico e si può provare almeno una volta soprattutto chi vuole fare amicizia con i ninja.
ecco, lui è il capo ninja oppure il direttore del ristorante, si chiama "shirokaghe"(ombra bianca) come ninja oppure Osa san come uomo d'oggi. Basta crederci! 

il piano terra; ristorante a buffet, giustamente c'è buio perché i ninja lavorano più al buio... C'è anche la cameriera "kunoichi" (ninja femmina)

il piano sotterraneo; una stanzetta a grotta, ma niente tatami...


il VIP room ; i loro vip sarebbero shogun o daimyo??

Buon divertimento!

3 gennaio 2012

Mochi-tsuki

Oggi mi sono imbattuta in una manifestazione augurale di capodanno. Hanno preparato "mochi" al modo tradizionale utilizzando "pestello" e "mortaio", ancora oggi quasi tutti giapponesi la mattina del 1 gennaio mangiano "mochi" con i familiari preparando "Ozouni" (zuppa con mochi) ma purtroppo i mochi comprano ai negozi o preparano a casa ma con una apposita macchina, solo in campagna è rimasta ancora questa usanza di preparare i mochi con gli utensili antichi radunando i vicini a casa. Anche miei nonni che vivevano in un piccolo villaggio, partecipavano alla preparazione dei mochi ogni fine d'anno. Quindi la manifestazione di oggi ha rievocato i giorni di infanzia a me ed anche a miei genitori. Mi sembrava molto faticoso il lavoro di pestare il riso anche perché hanno usato 5,4 litri di riso per una volta. Per noi "mochi" sono i cibi tipici per un'occasione solenne, soprattutto per capodanno, fondamentalmente sono offerte all'altare scintoista per chiedere un raccolto abbondante dell'anno nuovo. Per questo i mochi sono i cibi immancabili alla tavola di capodanno e si mangiano in tutto il paese, da Okinawa a Hokkaido ma ogni regione ed ogni famiglia ha suo modo di prepararli. Poi a volte litigano fra marito e moglie per la differenza di gusti e condimento... A Kyoto si usa particolarmente "shiromiso"  (miso bianco: pasta di soia fermentata con riso) per cucinare Ozouni per cui il sapore diventa un po' dolce, ma fuori Kyoto si usano più miso normale o salsa di soia. Comunque ognuno crede che il gusto della famiglia sia il migliore del mondo...


prima schiacciano il riso "mochigome", il tipo di riso è diverso da quello che mangiamo ad ogni pasto, è molto appiccicoso.

"mochi-tsuki" (pestare i mochi) ; lavorano in due, il signore pesta e la signora gira la pasta.

facevano provare ai bambini incuriositi

Ecco fatto!

ho mangiato con "kinako" (farina di soia tostata); erano caldi, morbidi e buonissimi! Ma anche ricchi di calorie...