9 settembre 2012

il Karasu-sumo del santuario Kamigamo

i due sacerdoti Tone fanno l'imitazione di corvo sacro per cui è chiamata il karasu-sumo.

prima della lotta i bambini guidati dal sacerdote girano intorno a "Tatezuna" (il simbolo di posto sacro)

ecco i lottatori del karasu-sumo, sono i bambini delle famiglie devote.


la "Saiodai" è la principessa sacra, era anche l'eroina della Aoi-matsuri (la festa del 15 maggio)

dopo ci offrono il sake con un petalo di crisantemo, considerato porti longevità.

Oggi, cioè il 9 settembre che è chiamato "Choyo" è il giorno più fausto per l'antica filosofia "Yin e Yang" perché il 9 è il numero più alto tra i numeri dispari di una cifra e poi i numeri dispari sono considerati  di "Yang" (il lato soleggiato) così "doppio 9" sarebbe proprio il massimo. Fin dall'antichità qui a Kyoto si seguiva molto il concetto "Yin e Yang", soprattutto la famiglia  Kamo, che era fondatore del santuario Kamigamo si occupava del studio su questa filosofia. Allora una volta, il 9 settembre sia nella corte imperiale che nei santuari scintoisti si svolgevano le diverse cerimonie per augurare la salute o per ringraziare gli dei per il raccolto abbondante di riso. Nella corte imperiale si teneva la festa di crisantemo bevendo il sakè con i petali di crisantemo perché considerato un fiore che portasse longevità. Invece nei santuari scintoisti si svolgevano dei riti di ringraziamenti della raccolta per cui molti santuari offrivano la lotta sacra "sumo" per allietare gli dei. Ancora oggi al santuario Kamigamo si tiene "il karasu-sumo di Choyo",  vuole dire il sumo del corvo perché nel rito introduttivo i due Tone (sacerdoti) fanno l'imitazione di corvo, ma perché corvo?  Perché secondo la mitologia giapponese il dio "kamotaketsunumi-no-mikoto" ( il nonno del dio del santuario Kamigamo e il patriarca della famiglia Kamo) fece da guida al primo imperatore Jinmu trasformando in un corvo sacro a tre zampe quando Jinmu,che era ancora a metà della conquista in Giappone centrale, trovava in difficoltà in montagna scoscesa di Kumano dove aspettavano tanti avversari, però grazie alla guida del corvo riuscì ad arrivare in Yamato (Nara) dove lui avrebbe stabilito il primo regno del Sol Levante. Mentre il dio "kamotaketsunumi-no-mikoto" si stabilì in Yamashiro (Kyoto) e dopo divenne il dio- pioniere di Kyoto. Quindi in questa sumo cerimoniale si può trovare ancora qualche impronta che ci allude il rapporto con la mitologia. Ma i lottatori non sono come quelli famosi ciccioni, sono i bambini delle famiglie devote del santuario perché si crede che l'innocenza dei bambini scacci qualsiasi male. Davvero le lotte di nessun brutalità ci hanno fatto solo sorridere. Alla lotta si è presentata la Saiodai (la principessa sacra dedicata al santuario per la volontà dell'imperatore, ovviamente oggi non esiste più per cui una ragazza che la recita) che osservava i bambini con bel sorriso anche lei.

               Potete vedere l'imitazione della voce del corvo eseguita dai sacerdoti.


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2 commenti:

Roberto ha detto...

Leggere di questa tradizione mi ha fatto ricordare la Principessa Kurama di Lamù. Se non si fosse capito sono un appassionato di Lamù :).
Grazie per avermi fatto conoscere anche questa tradizione.

Rok

P.S.: sapendo che mi piace il Giappone ogni tanto mi chiedono alcuni significati di parole giapponesi, ma "ikigari" non lo mai sentita tu sai a cosa ci si può riferire.

Arigatou

guidakyotese ha detto...

A Rok
ho consultato il dizionario ma non ho trovato "ikigari"... forse sbagliato qualcosa. Zannen!