14 dicembre 2013

l'ideogramma del 2013

al solito palcoscenico del tempio Kiyomizu

  Ieri è stato pubblicato l'ideogramma del 2013. Ogni anno viene scelto per scrutinio un kanji (ideogramma) che rispecchia le condizioni sociali di quel anno. Questo anno è 輪, che ha ottenuto 9,518 voti tra 170,290 voti in totale. Tanti hanno scelto questo 輪 (cerchio o anello) perché in Giappone lo simbolo olimpico viene chiamato "GORIN"(五輪), cioè i cinque cerchi. Ovviamente ci siamo stati emozionati quando è stata chiamata "Tokyo" dal presidente Rogge del Comitato Olimpico Internazionale alla selezione finale e siamo molto felici che le Olimpiadi torneranno di nuovo a Tokyo nel 2020.

1  rin/wa  9,518 voti (5.59%) ... cerchio, anello, sfera, legame, solidarietà. Tanti hanno votato anche per solidarietà.

2 raku・gaku/tanoshimu 8,562 voti (5.03%) ... divertirsi, comodo, gradevole. Ma questo caso viene da Rakuten 楽天, è il nome della squadra di baseball che ha ottenuto il trofeo questo anno, la maggior parte dei giapponesi faceva il tifo per Rakuten perché la squadra è di Sendai dove ha subito lo tsunami gravemente. La loro vittoria gli ha portato un bel sorriso.

3 bai  7,623 voti (4.48%) ... doppio. Questo anno c'è stato un teledramma di grande successo, è una storia di un bancario molto abile e coraggioso. Lui diceva sempre, quando si trovava in difficoltà causato dai suoi capi, "gliela faccio pagare doppiamente!" Quindi lui ha realizzato il sogno di tutti i dipendenti giapponesi.

3 tou/higashi  7,249 voti (4.26%) ... est, oriente. Viene da Tokyo (東京)  o da Tohoku (東北). Tokyo per le Olimpiadi, Tohoku per la vittoria di Rakuten (Sendai si trova nella zona Tohoku).

5 fu・fuu/kaze・kaza  6,608 voti (3.88%) ... vento, stile, tipo. Perché questo anno abbiamo subito tanti tifoni. In settembre c'è stato uno grande che ha colpito Kyoto, ma quel 30° che ha colpito le Filippine è stato veramente una catastrofe...

Io voterei per , ma non per questo teledramma, perché questo anno ho riuscito a lavorare doppiamente del 2012 dato che i clienti sono stati raddoppiati!


8 dicembre 2013

LUMINARIE 〜 la luce della speranza 〜


Luminarie di questo anno, il tema è "Memoria della Luce"
in attesa della cerimonia dell'accensione, io ho aspettato per due ore!
il terremoto di "Hanshin Awaji" del 95, questa immagine della autostrada caduta è diventata pubblica  mondiale...

il portico delle luci continua fino al luna-park

ci sono circa 200,000 lampadine... l'elettricità costerà all'incirca 4 milioni di yen! 

alla fine arriviamo al luna -park, dove c'è il monumento commemorativo  alle vittime.
  Il 5 dicembre è inaugurato "Luminarie" di Kobe che durerà fino al 16 dicembre,  circa 200,000 lampadine continuano illuminare il centro di Kobe per 12 giorni. Questa volta compie la 19°, questo vuole dire che sono già passati 19 anni dal terremoto di Hanshin-Awaji che ha devastato la città con una potenza di magnitudo 7.3 facendo circa 6,400 vittime. Me lo ricordo benissimo ancora, alle 5:46 di mattina del 17 gennaio, dormivo profondo ma mi sono svegliata subito impaurita per le scosse intense anche se ero a circa 80 km dall'epicentro. Poi ho continuato a guardare fisso la tv senza credere quei immagini di Kobe in fiamma, sentendo di vivere in un mondo irreale... era abbastanza difficile per noi comprendere tutto quello che stava succedendo in quella zona sia psicologicamente che fisicamente (perché nelle prime ore mancavano le informazioni precise). Per me è stato veramente un avvenimento significativo che ha capovolto la mia concezione della vita.

  Il primo luminarie si è tenuto quindi dicembre dello stesso anno del terremoto per commemorare le vittime e per pregare che la città ricostruisca il più presto possibile.  Uno degli ideatori di questa opera delle lampadine è un produttore di Kobe, Hirokazu Imaoka che ha voluto illuminare la sua città gravemente danneggiata. Poi c'è Valerio Festi, un artista bolognese, ma soprattutto un grande direttore della festa, proprio lui ha portato "luminarie" da Europa fino a Kobe.  Alla cerimonia dell'accensione del primo luminarie del 1995  c'è stata prima grida poi è seguito il silenzio perché tanti piangevano, probabilmente per chi aveva sofferto "buio"dopo il terremoto per l'interruzione di corrente elettrica, questa luce di luminarie è stata davvero "speranza".

  Ormai luminarie è diventata una festa famosa di Kobe che chiama circa 3 o 4 milioni visitatori, nonostante la crisi finanziaria che affrontano loro negli ultimi anni (ovviamente costa abbastanza, circa 500 milioni di yen inclusi 4 milioni di yen per le spese di elettricità) comunque vogliono continuare per ricordare e condividere la commozione del primo anno.


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4 dicembre 2013

Asuka 〜 girare in bici tra risaie e tumuli 〜

nella zona Takamatsuzuka

Takamatsuzuka kofun ;uno dei più famosi tumuli in Giappone

il tumulo dedicato al 40° Imperatore Tenmu ed alla 41°Imperatrice Jito.

il tempio buddista Tachibana-dera ;considerato il luogo natale del principe Shotoku.

sulla stele c'è scritto proprio "il luogo dove nacque il principe Shotoku"

Ishibutai ;il resto di un tumulo del 7° secolo.

le rovine di una sede imperiale "Itabuki no Miya", probabilmente era la sede della 35°Imperatrice Kougyoku.

il modello di "Itabuki no Miya" 

Asuka visto dalla collina Amakashi, alta 145m, famoso come belvedere di Asuka.
  Finalmente sono riuscita a tornare qui, dopo un'assenza di ben più di 30 anni. Asuka, oggi è un piccolo villaggio agricolo in prefettura di Nara, dove vivono circa 6,000 abitanti in 2,000 famiglie, la sua superficie si stende per 2,400 ettari ma tutta questa area intera è classificata di area da proteggere perché è piena delle rovine e dei tesori nascosti sottoterra essendo un posto dove si formò lo stato nipponico. Quindi rimarrà per sempre come un villaggio tranquillo allontanato dallo sviluppo industriale.
  Nella storia del Giappone c'era un periodo chiamato proprio "il periodo Asuka" in cui i vari imperatori si stabilirono in questo posto, secondo i cronologisti di oggi  l'inizio del periodo Asuka  risale fino al 592 quando la 33°Imperatrice Suiko salì al trono stabilendo la sede in "Toyura no Miya" di Asuka, e poi durò fino al 694 quando fu fondata la capitale Fujiwara, distante però solo un paio di chilometri da Asuka. Quindi per circa 100 anni questo posto fungeva da capitale ma cambiando e ricostruendo  più volte la sede, perché in questo periodo ancora gli imperatori cambiavano la loro sede principale per ogni generazione. Comunque in questi 100 anni quasi tutti gli imperatori stabilirono la sede in questa area chiamata già allora Asuka, così anche il periodo prese il nome del posto. Ma purtroppo oggi non troviamo nemmeno un edificio completo risalente a quel periodo, quindi chi gira questo posto deve attivare la sua immaginazione osservando delle pietre che facevano una parte dei tumuli o dei basamenti di qualche edificio. 

  Asuka, come avevo scritto prima, considerata come "la culla dello stato del Giappone" perché prima del periodo Asuka non c'era ancora uno stato ben sistemato, ma dopo l'arrivo del buddismo e anche dei stranieri dal continente asiatico (soprattutto coreani) che portarono le varie tecnologie e i nuovi sistemi  questo paese si trasformò gradualmente. Poi grazie al merito del principe Shotoku, che era il nipote dell'Imperatrice Suiko ed faceva il reggente della zia, riuscirono ad introdurre dalla Cina la loro cultura e costume soprattutto il buddismo e l'istituzione dello stato basato sulle codice, ambedue teniamo ancora. In Asuka troviamo quindi anche i primi templi buddisti tra cui c'è il tempio Tachibana, considerato il luogo della nascita di questo principe geniale. 

 Per girare questo bellissimo villaggio  si usa molto noleggiare una bici perché ben sistemata la pista ciclabile in tutta la zona. L'ho fatto anch'io come avevo fatto più di 30 anni fa, ma ho incontrato tante persone che giravano a piedi, forse alla prossima volta farò anch'io un picnic perché vorrei camminare tra risaie quando ci sono le spighe verdi proprio come facevano anche i nostri antenati.


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9 ottobre 2013

Una storia dei due ciliegi secolari

i due ciliegi famosi, hanno ambedue più di 450 anni. Furono trapiantati qui nel 1960.

il ciliegio Shokawa-zakura con il lago Miboro.

il periodo della fioritura c'è sempre traffico perché raggiungibile solo con la macchina.

  A Shokawa (in comune di Takayama) ci sono i due ciliegi famosi. Alti 20metri ed hanno 6 metri di circonferenza, poi hanno più di 450 anni ambedue. Si trovano alle sponde del lago Miboro circondato da tutti i lati dalle montagne. Dietro di questi ciliegi c'è una storia dei signori che fecero un miracolo con la loro fermezza d'animo.

  Prima questi due ciliegi si trovavano rispettivamente al tempio buddista Shorenji ed al tempio buddista Korinji del villaggio Shokawa dove abitavano 174 famiglie ma oggi non c'è più questo villaggio perché fu sommerso dall' acqua del lago per costruire la diga Miboro.

  Nel 1952, 7 anni dopo la guerra, questo paese si trovava nel periodo di grande ricostruzione ma affrontava carenza di elettricità senza precedenti, allora il governo fondò Ente Nazionale per lo sfruttamento delle risorse elettriche (oggi detto J-POWER) di cui l'incarico del primo presidente fu affidato al signore Tatsunosuke Takasaki.

  Nel 1953, come il primo piano di sviluppo, fu scelta la zona di Miboro che si trova al corso superiore del fiume Shokawa per sfruttare la sua sorgente abbondante, ma in questa zona incluso il villaggio Shokawa, vivevano circa 1,200 abitanti. Formando subito un'alleanza degli abitanti, cominciarono a fare il movimento accanito contro la costruzione della diga Miboro. Il primo presidente Takasaki con la sua sincerità, continuava il dialogo con gli abitanti finché non stabilì il rapporto di fiducia. Poi dopo 6 anni di negoziati si sciolse l'alleanza, il signore Takasaki aveva già 74 anni. Dopo la cerimonia di scioglimento, al signore venne voglia di girare il villaggio prima che fosse sommerso dall'acqua, così camminando, arrivò davanti al tempio Korinji dove c'era questo vecchio ciliegio. Immaginando il ciliegio ondeggiare in acqua, lui non riusciva trattenere la voglia di salvare questi vecchi ciliegi che erano simboli del villaggio.

la diga Miboro costruita nel 1961, alto 131m. Conosciuta per lo stile "Rock-fill", cioè  fatta di pietre e sassi.

il lago Miboro, furono sommerse in totale 230 case.
  Allora convinta Ente Nazionale, lui ricorse ai due esperti, un ricercatore di ciliegio e un giardiniere per realizzare il trapianto dei ciliegi. Ma era un piano senza precedente in tutto il mondo perché i ciliegi sono considerati gli alberi meno resistenti alle ferite, allora anche a questi due esperti la sua proposta sembrava folle, ma alla fine la sua passione batté tutto. Nel 1960, utilizzando un gru, una slitta e tre bulldozer riuscirono a trapiantare i due ciliegi secolari. Erano alti 30 metri e pesavano in totale 73t, dopo la lunga discussione tra di loro, decisero di tagliare più possibile i rami e le radici per facilitare il trasporto perché dovevano spostarli per 600 metri (c'era anche la differenza di livello). Fu una specie di scommessa di cui il risultato si poteva sapere solo primavera, poi.... li trovarono attecchiti!

  I signori che realizzarono questo piano miracoloso non ci sono più, ma i ciliegi nominati "Shokawa-zakura" dal signore Takasaki, stanno ancora lì a osservare il lago.


Se volete vedere le foto dei ciliegi in fiore....
http://shokawazakura.net  (in giapponese)



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30 settembre 2013

SUMIYA ~ la casa di accoglienza ~

l'ingresso del quartiere Shimabara, non funziona più come "il quartiere dei fiori" ma ancora un'albero di salice piangente aspetta l'arrivo dei turisti.

la casa Sumiya, una volta era Ageya (ristorante di lusso), lungo 31m.

SUMIYA è il nome dell' ex Ageya che si trova al quartiere di Shimabara. Oggi a Kyoto ci sono i 5 quartieri dei fiori (in giapponese chiamati KAGAI (花街), francamente una volta funzionavano anche come quartiere di piacere), dove vivono e lavorano delle donne che intrattengono gli ospiti con la loro arte della danza e della musica, ormai Geiko e Maiko sono diventate le dive di questa città. Una volta, cioè fino al 1977 c'erano i 6 quartieri incluso questo Shimabara, che si trova in vicinanza del mercato centrale di Oggi. Diversamente dagli altri 5 quartieri sopravvissuti fino ad oggi, Shimabara nacque come un quartiere di piacere "ufficiale" fin dall'inizio. Nel 1589 fu fondato il primo quartiere dei fiori in centro della città con il permesso di Hideyoshi Toyotomi, che allora era il governatore del paese, ma siccome era troppo vicino al palazzo imperiale, nel 1602 il quartiere fù trasferito vicino al tempio buddista Higashi-Honganji allontanando per un paio di chilometri dal cuore della città. Nonostante la gran fioritura del quartiere, il governo decise di spostarlo ancora una volta fuori città per non offendere il buon costume della capitale, così dopo i due traslochi, il primo quartiere ufficiale si stabilì a Shimabara, che era un posto isolato, circondato dalle risaie a quell'epoca.

l'entrata ufficiale di SUMIYA.

la cucina di SUMIYA.

il giardino della sala da banchetto.

A Shimabara, oltre a solite Ochaya (dove ospita la sala da banchetto ma senza cucina) ed a Okiya (dove tiene le donne) c'erano anche Ageya, diversamente da Ochaya, aveva una grande cucina perché offriva anche la cucina preparata in questa casa quindi possiamo chiamarla un ristorante di lusso. Poi aveva diversi locali per la cerimonia del tè nel suo vasto giardino, quindi necessariamente era molto più grande rispetto ad Ochaya. Nel suo periodo d'oro c'erano circa 50 Okiya e 20 Ageya ma  purtroppo già nel periodo Edo, Shimabara declinava mano mano per la scomodità di accesso, la maggioranza degli ospiti andava al quartiere Gion anche se non era ufficiale anche perché era più comodo arrivarci dalle loro case. Eccezionalmente solo SUMIYA riuscì a sopravvivere come Ageya trasformandosi in una salone di cultura grazie alla loro clientela intellettuale tra cui c'erano i poeti e i letterati che organizzavano spesso circolo delle poesie. A questo incontro dei poeti era immancabile "Tayu", che era una donna d'arte come Geiko ma tra le varie intrattenitorici, Tayu era di primo livello quindi oltre alla danza e alla musica, sapeva comporre poesia, sapeva fare Ikebana ed era anche maestra del tè. Sicuramente era un grande privilegio averla alla loro salone.

Tayu di Shimabara, 
             

  Il famoso Yosa Buson che era poeta-pittore del 18°sec, si stabiliva a Shimabara  e insegnava poesia agli ospiti di Sumiya. Ancora oggi possiamo vedere i suoi dipinti realizzati sulle porte scorrevoli delle sale da banchetto.

la più grande sala da banchetto "Matsu no ma"(pianterreno), purtroppo ricostruita dopo l'incendio del 1925.

la sala "Ajiro no ma"(pianterreno) grande come 28 tatami, ha un soffitto originale fatto delle tavolette intrecciate.
SUMIYA finì il suo servizio nel 1985, oggi è aperto periodicamente al pubblico come un museo. Il biglietto costa 1,000 yen, poi prenotando e pagando 800 yen in più si può visitare anche il secondo piano dove ci sono le varie sale da banchetto, decisamente più bello del pianterreno, ogni sala ha la sua originalità degli arredamenti con le porte dipinte, con il colore del muro e con lo stile della finestra. Non so quante volte mi è arrivato il brivido per la sua bellezza che va oltre alla mia immaginazione. Chi ama l'architettura giapponese soprattutto lo stile Sukiya, o studia l'architettura deve visitarla assolutamente.


Note; l'apertura autunnale del 2013 a partire dal 15 settembre al 15 dicembre. Dalle 10:00 di mattina alle 16:00 di pomeriggio. Il secondo piano è vietato fotografare.
http://www16.ocn.ne.jp/~sumiyaho/index.html

si trovano anche le ferite lasciate dalle Katane dei samurai di Shinsengumi che facevano  bisboccia.


23 giugno 2013

Torin-in ~ il tempio di Shala-souju

il fiore di Shala-souju, in Giappone la camelia estiva interprete questo fiore simbolico per il buddismo.

i fiori durano solo un giorno... ci insegnano la fugacità della vita e di tutte le cose .

il tempio è famoso anche per la cucita Shojin, preparato dal priore. Si vedono i due verdure che rappresentano il fiore.


il suikinkutsu, avvicinando l'orecchio alla canna di bambù si sente il suono della goccia.


ci offrono una tazza di tè e un dolce che ha forma del fiore Shala.


  Il Torin-in è uno dei tempietti secondari del Myoshinji, che è un grande complesso buddista dello zen dove ospita ben 46 tempietti dentro il suo recinto. Tra questi 46 tempietti solo i tre templi sono aperti al pubblico e poi ci sono i due templi che funzionano come Shukubo (pensione buddista dove si può pernottare in un tempio, di solito due pasti inclusi). Torin-in è uno dei questi Shukubo, di solito fanno entrare solo i pensionanti ma quando fioriscono i famosi Shala-souju aprono per tutti visitatori invitando a bere una tazza di tè Maccha ed a gustare la cucina Shojin (vegetariana) preparata dal famoso cuoco-priore del tempio di nome Genbo Nishikawa. Quindi la gente ci viene non solo per vedere i fiori ma anche per il pasto che sollecita il palato, l'ho assaggiato oggi per la prima volta ma la sua Shiji è stata davvero eccezionale!

  Dentro il giardino del Torin-in ci sono circa dieci alberi di Shala-souju, che è considerato come un'albero simbolico del buddismo perché secondo la leggenda, quando Budda Shakyamuni stava per andare all'altro mondo, 8 alberi di Shala-souju che lo circondavano, fecero sbocciare i loro fiori  tutto simultaneamente e poi appassirono tutto insieme come si rattristassero pure loro. Purtroppo i veri Shala-souju ( Shorea robusta) sono gli alberi indiani, perciò non crescono in Giappone tranne che siano messi in serra, allora spesso le camelie estive (pseudo camellia)  interpretano questi fiori simbolici nei templi giapponesi. Anche gli alberi del Torin-in sono le camelie estive, comunque sono molto apprezzati dai fedeli per la sua fugacità dato che ogni fiore dura solo una giornata, fiorisce la mattina ma appassisce la sera di stesso giorno e cade sulla terra. Proprio per questa peculiarità viene introdotto alla filosofia del buddismo perché conoscere e accettare la vanità della vita e del mondo è la base di questa religione. Quando siamo arrivate al tempio, c'erano già tante persone che osservavano i fiori, ma mi sembravano che fossero concentrate più sui fiori caduti sul muschio che i fiori vivi essendo cosciente del significato di questi fiori effimeri.


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18 marzo 2013

Jizoin ~il tempio di camelia~

Hondo, il palazzo principale; davanti a esso c'è la famosa camelia chiamata "Goshiki-Yae-Chiritsubaki", vuole dire che ha dei fiori di 5 colori diversi. 


purtroppo non erano ancora fioriti, usualmente la fioritura è da fine marzo a  metà aprile.
il Jizodo; l'edificio dedicato al Jizo, c'erano tanti bavaglini votivi perché si crede che  il Jizo sia divinità tutelare  delle partorienti.

ecco il Jizo, secondo la leggenda del tempio fu realizzato dal famoso monaco Gyoki  di Epoca Nara(8° sec)

venivano tanti fedeli che abitano in vicinanza.

c'è anche una bella statua di Kannon, ma apre al pubblico solo nei giorni limitati.

c'erano alcuni alberi che hanno già fiori...

l'ingresso del tempio; il tempio è molto modesto e piccolo, dà sulla strada Ichijo-dori.

La primavera è arrivata a passo di corsa, è stata una grande sorpresa per noi la dichiarazione dello sboccio dei ciliegi  di Tokyo. Probabilmente tanti cittadini di Tokyo stanno riesaminando la data del "Hanami" (banchetto sotto i ciliegi in fiore), che sarà già fissata tra i colleghi o gli amici per la fine marzo. Mi sembra che i bocci di Kyoto siano ancora piccoli e duri, spero tanto che sboccino come tutti gli altri anni aspettando tanti turisti che cominceranno ad arrivare fra poco. Comunque a Kyoto ancora i fiori di Ume (pruno) sono protagonisti della stagione, ancora in centro dell'attenzione dei turisti giapponesi che girano a fare "caccia ai fiori della stagione".

Oggi vorrei presentarvi un piccolo tempio buddista "Jizoin" che si trova a due passi dal santuario Kitano Tenmangu, ma come si capisce subito dal suo soprannome "Tsubaki-dera" (il tempio di camelia) questo tempietto è particolarmente famoso per un albero di camelia che sta davanti al palazzo principale. Secondo la spiegazione del tempio, l'albero fu donato da Hideyoshi Toyotomi  come un segno di gratitudine al tempio che gli aveva offerto lo spazio per la grande cerimonia del tè organizzata da Hideyoshi stesso nel 1587. Questa camelia originale morì 30 anni fa purtroppo (comunque aveva 400 anni!), l'albero che vediamo oggi è della seconda generazione, ma ha già 120 anni anche questo e continua ad attirare l'attenzione dei visitatori perché ha dei fiori di diversi colori (bianco, rosa, rosso e misto ecc). Ci sono andata ovviamente per vedere qualche camelia in fiore ma purtroppo erano ancora in boccio... Ho trovato anche un albero di ciliegio piangente accanto, quindi sarà un spettacolo vedere ambedue in fiore. Nonostante tutto, sono rimasta molto contenta di aver visitato un tempio frequentato più dai fedeli vicinati che dai turisti. Poi ho riuscito a vedere ambedue le statue preziose attribuite ai due monaci famosi, reciprocamente il Jizo fatto da Gyoki ( era il direttore della costruzione del Grande Budda) e il Kannon fatto da Ennin (era un monaco della setta Tendai, 8°sec). Non sono sicura se siano veri questi due autori ma ambedue sono molto dignitose e antiche, probabilmente queste divinità chiamano più i visitatori dei fiori della leggenda.


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8 marzo 2013

Ume di Kitano-Tenmangu






il palazzo principale (è originale del 1607) dove ospita lo spirito di Michizane, spesso c'è una lunga fila  degli studenti.

tante tante Ema (tavolette votive) dove gli studenti scrivono il nome dell'università come la loro mira.

Forse ogni anno ci vado, quasi sempre in febbraio per vedere l'inizio della fioritura di Ume (pruno) al santuario Kitano Tenmangu, che è uno dei più popolari santuari scintoisti di Kyoto, anche perché i fiori di Ume fioriscono in un periodo ancora c'è freddo in tutta la città, quindi questi fiori rispondono alla nostra aspirazione alla primavera. Siccome dentro Kitano Tenmangu incluso il suo famoso bosco dei pruni ci sono circa 1,500 pruni di 50 tipi diversi, la fioritura dura abbastanza lungo perché alcuni tipi fioriscono in gennaio e poi ci sono tanti altri che fioriscono in marzo. Ma perché i pruni invece dei ciliegi che hanno tutti gli altri templi? Perché i fiori di pruno erano amati da Sugawara no Michizane a cui dedicato questo santuario.  Lui nacque nel 845 in una famiglia dei studiosi non di alto rango ma era così geniale da quando era piccolo che dopo crearono tanti racconti sul suo dono, per esempio lui compose una Waka (poesia giapponese) a 5 anni ammirando i fiori di pruno, o sapeva già comporre le poesie in cinese a 11anni ecc ... Comunque era una persona straordinaria come studioso e poeta, poi vincendo i diversi concorsi amministrativi diventò prima il segretario dell'Imperatore, alla fine raggiunse il posto di Ministro quando aveva 55 anni. Purtroppo però il gran successo di Michizane provocò anche l'invidia e l'avversione dei suoi rivali aristocratici di alto rango, nel 901 a causa della calunnia ordita dal suo rivale Michizane fù assegnato a Dazaifu, che si trova nell'isola Kyushu, quindi era quasi come un esilio. Poi morì solo dopo due anni della degradazione ovviamente deluso e indignato. Dopo la morte di Michizane, nella capitale (Kyoto) successero i diversi disastri uno dopo l'altro come epidemia, fulmine, siccità e soprattutto morti dei suoi ex-rivali, i quali furono attribuiti allo spirito vendicativo di Michizane. Allora per placare la sua collera fondarono questo santuario dove c'era il campo d'equitazione che era il suo posto preferito. Col passare del tempo il suo spirito ha guadagnato la fama della divinità dello studio e ancora oggi vengono tanti studenti che devono presentarsi agli esami d'ammissione. In Giappone gli esami d'ammissione si svolgono da gennaio a marzo, esattamente coinciso del periodo della fioritura.
Prima di finire vorrei presentare una famosissima Waka di Michizane dedicata al suo pruno preferito. Lui la compose prima di partire per Dazaifu per esprimere la tristezza.
Kochi - fucaba
Nioi - okoseyo
Umenohana
Aruji - nashitote
Haruwo - wasuruna
(i fiori del mio pruno, quando soffia la brezza primaverile emanate buon profumo come solito, non dimenticate la primavera nonostante l'assenza del tuo padrone.)


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