9 ottobre 2013

Una storia dei due ciliegi secolari

i due ciliegi famosi, hanno ambedue più di 450 anni. Furono trapiantati qui nel 1960.

il ciliegio Shokawa-zakura con il lago Miboro.

il periodo della fioritura c'è sempre traffico perché raggiungibile solo con la macchina.

  A Shokawa (in comune di Takayama) ci sono i due ciliegi famosi. Alti 20metri ed hanno 6 metri di circonferenza, poi hanno più di 450 anni ambedue. Si trovano alle sponde del lago Miboro circondato da tutti i lati dalle montagne. Dietro di questi ciliegi c'è una storia dei signori che fecero un miracolo con la loro fermezza d'animo.

  Prima questi due ciliegi si trovavano rispettivamente al tempio buddista Shorenji ed al tempio buddista Korinji del villaggio Shokawa dove abitavano 174 famiglie ma oggi non c'è più questo villaggio perché fu sommerso dall' acqua del lago per costruire la diga Miboro.

  Nel 1952, 7 anni dopo la guerra, questo paese si trovava nel periodo di grande ricostruzione ma affrontava carenza di elettricità senza precedenti, allora il governo fondò Ente Nazionale per lo sfruttamento delle risorse elettriche (oggi detto J-POWER) di cui l'incarico del primo presidente fu affidato al signore Tatsunosuke Takasaki.

  Nel 1953, come il primo piano di sviluppo, fu scelta la zona di Miboro che si trova al corso superiore del fiume Shokawa per sfruttare la sua sorgente abbondante, ma in questa zona incluso il villaggio Shokawa, vivevano circa 1,200 abitanti. Formando subito un'alleanza degli abitanti, cominciarono a fare il movimento accanito contro la costruzione della diga Miboro. Il primo presidente Takasaki con la sua sincerità, continuava il dialogo con gli abitanti finché non stabilì il rapporto di fiducia. Poi dopo 6 anni di negoziati si sciolse l'alleanza, il signore Takasaki aveva già 74 anni. Dopo la cerimonia di scioglimento, al signore venne voglia di girare il villaggio prima che fosse sommerso dall'acqua, così camminando, arrivò davanti al tempio Korinji dove c'era questo vecchio ciliegio. Immaginando il ciliegio ondeggiare in acqua, lui non riusciva trattenere la voglia di salvare questi vecchi ciliegi che erano simboli del villaggio.

la diga Miboro costruita nel 1961, alto 131m. Conosciuta per lo stile "Rock-fill", cioè  fatta di pietre e sassi.

il lago Miboro, furono sommerse in totale 230 case.
  Allora convinta Ente Nazionale, lui ricorse ai due esperti, un ricercatore di ciliegio e un giardiniere per realizzare il trapianto dei ciliegi. Ma era un piano senza precedente in tutto il mondo perché i ciliegi sono considerati gli alberi meno resistenti alle ferite, allora anche a questi due esperti la sua proposta sembrava folle, ma alla fine la sua passione batté tutto. Nel 1960, utilizzando un gru, una slitta e tre bulldozer riuscirono a trapiantare i due ciliegi secolari. Erano alti 30 metri e pesavano in totale 73t, dopo la lunga discussione tra di loro, decisero di tagliare più possibile i rami e le radici per facilitare il trasporto perché dovevano spostarli per 600 metri (c'era anche la differenza di livello). Fu una specie di scommessa di cui il risultato si poteva sapere solo primavera, poi.... li trovarono attecchiti!

  I signori che realizzarono questo piano miracoloso non ci sono più, ma i ciliegi nominati "Shokawa-zakura" dal signore Takasaki, stanno ancora lì a osservare il lago.


Se volete vedere le foto dei ciliegi in fiore....
http://shokawazakura.net  (in giapponese)



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30 settembre 2013

SUMIYA ~ la casa di accoglienza ~

l'ingresso del quartiere Shimabara, non funziona più come "il quartiere dei fiori" ma ancora un'albero di salice piangente aspetta l'arrivo dei turisti.

la casa Sumiya, una volta era Ageya (ristorante di lusso), lungo 31m.

SUMIYA è il nome dell' ex Ageya che si trova al quartiere di Shimabara. Oggi a Kyoto ci sono i 5 quartieri dei fiori (in giapponese chiamati KAGAI (花街), francamente una volta funzionavano anche come quartiere di piacere), dove vivono e lavorano delle donne che intrattengono gli ospiti con la loro arte della danza e della musica, ormai Geiko e Maiko sono diventate le dive di questa città. Una volta, cioè fino al 1977 c'erano i 6 quartieri incluso questo Shimabara, che si trova in vicinanza del mercato centrale di Oggi. Diversamente dagli altri 5 quartieri sopravvissuti fino ad oggi, Shimabara nacque come un quartiere di piacere "ufficiale" fin dall'inizio. Nel 1589 fu fondato il primo quartiere dei fiori in centro della città con il permesso di Hideyoshi Toyotomi, che allora era il governatore del paese, ma siccome era troppo vicino al palazzo imperiale, nel 1602 il quartiere fù trasferito vicino al tempio buddista Higashi-Honganji allontanando per un paio di chilometri dal cuore della città. Nonostante la gran fioritura del quartiere, il governo decise di spostarlo ancora una volta fuori città per non offendere il buon costume della capitale, così dopo i due traslochi, il primo quartiere ufficiale si stabilì a Shimabara, che era un posto isolato, circondato dalle risaie a quell'epoca.

l'entrata ufficiale di SUMIYA.

la cucina di SUMIYA.

il giardino della sala da banchetto.

A Shimabara, oltre a solite Ochaya (dove ospita la sala da banchetto ma senza cucina) ed a Okiya (dove tiene le donne) c'erano anche Ageya, diversamente da Ochaya, aveva una grande cucina perché offriva anche la cucina preparata in questa casa quindi possiamo chiamarla un ristorante di lusso. Poi aveva diversi locali per la cerimonia del tè nel suo vasto giardino, quindi necessariamente era molto più grande rispetto ad Ochaya. Nel suo periodo d'oro c'erano circa 50 Okiya e 20 Ageya ma  purtroppo già nel periodo Edo, Shimabara declinava mano mano per la scomodità di accesso, la maggioranza degli ospiti andava al quartiere Gion anche se non era ufficiale anche perché era più comodo arrivarci dalle loro case. Eccezionalmente solo SUMIYA riuscì a sopravvivere come Ageya trasformandosi in una salone di cultura grazie alla loro clientela intellettuale tra cui c'erano i poeti e i letterati che organizzavano spesso circolo delle poesie. A questo incontro dei poeti era immancabile "Tayu", che era una donna d'arte come Geiko ma tra le varie intrattenitorici, Tayu era di primo livello quindi oltre alla danza e alla musica, sapeva comporre poesia, sapeva fare Ikebana ed era anche maestra del tè. Sicuramente era un grande privilegio averla alla loro salone.

Tayu di Shimabara, 
             

  Il famoso Yosa Buson che era poeta-pittore del 18°sec, si stabiliva a Shimabara  e insegnava poesia agli ospiti di Sumiya. Ancora oggi possiamo vedere i suoi dipinti realizzati sulle porte scorrevoli delle sale da banchetto.

la più grande sala da banchetto "Matsu no ma"(pianterreno), purtroppo ricostruita dopo l'incendio del 1925.

la sala "Ajiro no ma"(pianterreno) grande come 28 tatami, ha un soffitto originale fatto delle tavolette intrecciate.
SUMIYA finì il suo servizio nel 1985, oggi è aperto periodicamente al pubblico come un museo. Il biglietto costa 1,000 yen, poi prenotando e pagando 800 yen in più si può visitare anche il secondo piano dove ci sono le varie sale da banchetto, decisamente più bello del pianterreno, ogni sala ha la sua originalità degli arredamenti con le porte dipinte, con il colore del muro e con lo stile della finestra. Non so quante volte mi è arrivato il brivido per la sua bellezza che va oltre alla mia immaginazione. Chi ama l'architettura giapponese soprattutto lo stile Sukiya, o studia l'architettura deve visitarla assolutamente.


Note; l'apertura autunnale del 2013 a partire dal 15 settembre al 15 dicembre. Dalle 10:00 di mattina alle 16:00 di pomeriggio. Il secondo piano è vietato fotografare.
http://www16.ocn.ne.jp/~sumiyaho/index.html

si trovano anche le ferite lasciate dalle Katane dei samurai di Shinsengumi che facevano  bisboccia.


23 giugno 2013

Torin-in ~ il tempio di Shala-souju

il fiore di Shala-souju, in Giappone la camelia estiva interprete questo fiore simbolico per il buddismo.

i fiori durano solo un giorno... ci insegnano la fugacità della vita e di tutte le cose .

il tempio è famoso anche per la cucita Shojin, preparato dal priore. Si vedono i due verdure che rappresentano il fiore.


il suikinkutsu, avvicinando l'orecchio alla canna di bambù si sente il suono della goccia.


ci offrono una tazza di tè e un dolce che ha forma del fiore Shala.


  Il Torin-in è uno dei tempietti secondari del Myoshinji, che è un grande complesso buddista dello zen dove ospita ben 46 tempietti dentro il suo recinto. Tra questi 46 tempietti solo i tre templi sono aperti al pubblico e poi ci sono i due templi che funzionano come Shukubo (pensione buddista dove si può pernottare in un tempio, di solito due pasti inclusi). Torin-in è uno dei questi Shukubo, di solito fanno entrare solo i pensionanti ma quando fioriscono i famosi Shala-souju aprono per tutti visitatori invitando a bere una tazza di tè Maccha ed a gustare la cucina Shojin (vegetariana) preparata dal famoso cuoco-priore del tempio di nome Genbo Nishikawa. Quindi la gente ci viene non solo per vedere i fiori ma anche per il pasto che sollecita il palato, l'ho assaggiato oggi per la prima volta ma la sua Shiji è stata davvero eccezionale!

  Dentro il giardino del Torin-in ci sono circa dieci alberi di Shala-souju, che è considerato come un'albero simbolico del buddismo perché secondo la leggenda, quando Budda Shakyamuni stava per andare all'altro mondo, 8 alberi di Shala-souju che lo circondavano, fecero sbocciare i loro fiori  tutto simultaneamente e poi appassirono tutto insieme come si rattristassero pure loro. Purtroppo i veri Shala-souju ( Shorea robusta) sono gli alberi indiani, perciò non crescono in Giappone tranne che siano messi in serra, allora spesso le camelie estive (pseudo camellia)  interpretano questi fiori simbolici nei templi giapponesi. Anche gli alberi del Torin-in sono le camelie estive, comunque sono molto apprezzati dai fedeli per la sua fugacità dato che ogni fiore dura solo una giornata, fiorisce la mattina ma appassisce la sera di stesso giorno e cade sulla terra. Proprio per questa peculiarità viene introdotto alla filosofia del buddismo perché conoscere e accettare la vanità della vita e del mondo è la base di questa religione. Quando siamo arrivate al tempio, c'erano già tante persone che osservavano i fiori, ma mi sembravano che fossero concentrate più sui fiori caduti sul muschio che i fiori vivi essendo cosciente del significato di questi fiori effimeri.


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