28 maggio 2014

Chishakuin 〜il giardino di azalee〜


al giardino di Chishakuin.

Subito dopo la fioritura dei ciliegi, tocca a quella delle azalee che troviamo in ogni angolo della strada. La fioritura di esse dura abbastanza, perciò in Giappone le usano tanto per abbellire la città o i giardini. A Kyoto ci sono tanti templi dove si può ammirare un giardino  pieno dei fiori di azalee formati in siepi o in cespugli come vedere la pennellata di un quadro ma realizzata da un maestro di giardinaggio, poi ogni giardino ha il tocco originale. Oggi vorrei presentarvi un capolavoro che si trova dentro il tempio buddista Chishakuin. Questo tempio si trova nella zona di Higashiyama, ed è molto vicino al famoso tempio Sanjusangendo, ma diversamente da quello, è sempre tranquillo anche nel periodo della fioritura. 

il palazzo principale "Kondo" (1975) dove ospita la statua del Budda Dainichi. Quel giorno si vedevano tanti monaci tirocinanti che pulivano il parco. 

l'ingresso del tempio, se fate un passo avanti verso il tempio vi accoglie subito il verde, anche se è vicino alla stazione centrale!
Questo tempio fù fondato intorno al 1615 nel territorio attuale che fu contribuito da Ieyasu Tokugawa (il primo shogun dell'epoca Edo), ma qui prima c'era un altro tempio di nome Shounzenji, che fu fondato per commemorare la morte del piccolo figlio di Hideyoshi Toyotomi, che era un grande rivale di Ieyasu. Quindi dopo la morte di Hideyoshi, Ieyasu confiscò tutto l'intero complesso insieme con i suoi giardini e tutte le sue opere d'arte, poi fece fondare un altro tempio nello stesso posto giustamente riutilizzando i suoi patrimoni. Purtroppo gli edifici originali del primo tempio non ci sono più, come al solito furono perduti per diversi incendi.  La maggior parte degli edifici è di recente, ma i visitatori giapponesi vengono qui a vedere il giardino e i dipinti di Tohaku Hasegawa, perché ambedue sono risalenti all'epoca Momoyama, cioè appartenevano al primo tempio, quindi alla famiglia Toyotomi che era un grande protettore delle arti. 

dentro il palazzo "Daishoin", dove c'era una serie delle porte scorrevoli dipinte realizzata da Tohaku Hasegawa e con il suo figlio intorno al 1593. Oggi le porte originali vengono conservate in un altro posto, qui troviamo le copie.

subito dopo la biglietteria troviamo una modesta pinacoteca dove ospitano  le opere originali di Tohaku Hasegawa e il suo figlio Kyuzo, le quali sono considerate i capolavori di questa epoca. 
Seguendo l'ordine consigliato dal tempio, prima si visita la pinacoteca, dove è ricostruita un salone per rimettere le porte dipinte proprio in ordine originali. Prima avevano più di cento porte ma subiti soliti incendi e furti oggi ne hanno circa 20. Il pittore si chiama Tohaku Hasegawa, era uno dei pochi pittori che potevano essere in competizione con la scuola Kano. Tohaku, con il suo bravissimo figlio Kyuzo che aveva 25 anni, dipinsero gli alberi simbolici come pino, acero e ciliegio accompagnati dalle piante stagionali sulle porte di carta dorata le quali venivano collocate nel salone per ospiti. Le opere di Kyuzo sono purtroppo solo quelle con i ciliegi perché morì a 26 anni, quindi subito dopo del completamento di esse. Il padre Tohaku, continuò a dipingere anche dopo la morte del suo figlio sopportando un forte dolore, queste opere sono famose anche per questa storia triste. 

l'approccio al famoso giardino, seguendo questo sentiero lastricato aumenta la nostra aspettativa.

la parte principale del giardino, la collinetta artificiale rappresenta il monte Lu della Cina e il laghetto rappresenta il fiume Azzurro. 

il giardino fu realizzato per prima volta nel 1593, poi riparato nel 1674. Ha una superficie di 1600 ㎡, questo giardino va osservato seduto sui tatami. 

dopo giriamo intorno al palazzo dove ospita l'altare ecc.
Dopo la pinacoteca visitiamo il Daishoin a vedere il giardino, una parte può risalire fino al 1593, ma la maggior parte fu realizzata dal 7° priore nel 1674. Sia la montagna in miniatura che il laghetto artificiale rappresentano il paesaggio cinese, che era un motivo amato dai monaci buddisti per i dipinti a inchiostro di china. Infatti questo giardino mi sembrava fosse un dipinto a 3D composto dei cespugli di azalee e delle pietre. Anche se in realtà manca profondità, non lo trovavo stretto grazie all'effetto prospettico. Poi sedendomi sulla veranda in legno mi sentivo come fossi su una barca perché l'acqua del laghetto penetra fino a sotto il pavimento. Nessuno aveva fretta, tutti i visitatori si sedevano sui tatami a godere del posto tranquillo e rilassante.




28 marzo 2014

provare zen in un tempio

l'ingresso del tempio Shunkoin.


la stanza dove si svolge la prova dello zen. ci sono anche gli sgabelli per chi non riesce a sedersi per terra.

il giardino del tempio (del 18° secolo), particolarmente ci sono due angoli dove ospitano gli dei scintoisti.

dopo la prova dello zen possiamo girare interno del tempio dove ci sono le  porte scorrevoli  dipinte. 

il tempio fù fondato nel 1590 da un samurai di nome Yoshiharu Horio. Questo è il palazzo principale chiamato Hojo, risale  al 18° secolo.

la stanza principale dove si svolgono le cerimonie.


alla fine ci offrono una tazza di tè Maccha che ha un'azione di tranquillizzarci.

 ecco il vice-priore sig. Kawakami, parla benissimo l'inglese. Mi ha fatto fotografare insieme alla campana originale del 1577, deriva da una chiesa gesuita che si trovava a Kyoto. 
  Finalmente ho avuto l'occasione di provare lo zen dopo un assenza di due o tre anni, ma questa volta in inglese anche se non parlo bene quella lingua perché unico modo per visitare questo tempio senza prenotazione.  Il tempio si chiama Shunkoin, si trova dentro il complesso Myoshinji come uno dei 46 tempietti secondari di cui la maggioranza non è aperta al pubblico ordinariamente. Particolarmente questo Shunkoin apre la porta ai turisti stranieri perché il vice-priore Kawakami è vissuto per diversi anni negli Stati Uniti per lo studio così parla l'inglese come un americano.

  Lui organizza quasi ogni mattina un incontro per invitare gli stranieri a provare la meditazione con la sua spiegazione molto dettagliata e scientifica, ci spiegava bene "come"  "perché" si fa lo zen. Ma non ci obbligava a sedersi in quella posizione convenzionale chiamata "Posizione di loto", anzi preparava anche gli sgabelli (infatti alla seconda prova una persona è ricorsa ad uno di quelli...), poi neanche la posizione delle mani non era necessario seguire la regola, ci ripeteva più volte l'importanza di stare comodo. Dopo la spiegazione della posizione e della maniera, proviamo lo zen insieme per 15 minuti bruciando un incenso,  per me non è stato lungo come aspettavo anche perché non ci vietava di avere pensiero durante la meditazione, ci chiedeva solo di tornare ogni tanto a concentrarsi sulla respirazione che ci aiuta ad non fissare la mente su un pensiero. Dopo un piccolo intervallo facciamo la seconda meditazione sempre per 15 minuti. Per me è stato corto ancora di più, anzi respirare a pieni polmoni per mezz'ora farà solo bene soprattutto al nostro cervello. In effetti aspettavo che la mia mente si assestasse un po' riducendo le mie preoccupazioni, rabbia, gelosia e stress, tutto quelli che mi accumulavano in questi ultimi giorni, poi mi ha funzionato davvero!

  Dopo la meditazione abbiamo fatto un giro del tempio sempre con il vice-priore, stavolta ci faceva da cicerone in inglese e noi lo seguivavamo zoppicando dietro di lui (ho messo un paio di minuti per alzarmi...) . Ci ha fatto vedere le belle stanze ornate dei dipinti del 19°sec appositamente senza luce per farci capire l'effetto delle lamine d'oro, è stato molto bravo anche come guida che spiegava bene differenza tra lo stile occidentale e lo stile giapponese non solo per i dipinti anche per il giardino.

  Alla fine ci hanno offerto una tazza di tè con i biscotti giapponesi, ci siamo rilassati di nuovo per l'effetto della teina e dello zucchero. Mi sembrava che tutti i partecipanti avessero lasciato questo tempio contenti e tranquilli.

Note ; prima di partecipare controllate l'orario e la data sul suo blog (in inglese). http://shunkoinzentemple.blogspot.jp


5 febbraio 2014

Shoshazan Engyoji


  Chi riesce a riconoscere questo posto? Ma ci saranno stati ancora pochi turisti italiani che sono arrivati fino qui, è un tempio buddista di nome Engyoji, si trova 6 km a nord-ovest dal famosissimo castello di Himeji. Il complesso si estende per 18 ettari intorno alla vetta di una collina chiamata Shoshazan, alta 371m dove oggi si può arrivare in pochi minuti con la funivia. Nel 2001 qui è arrivato un gruppo americano di Hollywood dopo aver fatto un'ispezione del castello come semplice visita turistica seguendo il consiglio del personale della comune, poi si è rimasto incantato all'atmosfera autentica...

  Forse ora avete già capito dove, era la residenza di Katsumoto dell'Ultimo Samurai. La maggior parte del film è stata girata in Nuova Zelanda e negli Stati Uniti nonostante che la storia sia ambientata in Giappone, proprio per pochi minuti nel film si può gustare i paesaggi autentici del Giappone, cioè quelli di Himeji ed anche un pezzettino di Kyoto. Poi la ripresa in questo tempio di cui le scene sarebbero durate per 5 minuti in tonale nel film, è stata fatta in autunno del 2002. Hanno messo solo 5 giorni per filmare tutte le scene che si sarebbero svolte in quattro stagioni, quindi ricostruendo la fioritura dei ciliegi e perfino la nevicata con l'amido di mais. Probabilmente tanti di voi ricorderete bene questa scena in cui Algren (Tom cruise) conversava con Katsumoto (Ken Watanabe) su Bushido (la via dei samurai) anche perché era una scena molto importante del film.

  Il tempio fu fondato nel 966 da un monaco buddista Shoku, e poi fu sviluppato come un centro di studio e di pratiche ascetiche del Buddismo. Già nell'epoca Heian era conosciuto tra gli aristocratici che lo chiamavano "il monte Hiei (la mecca della setta Tendai, si trova sempre sulla vetta della montagna estesa al confine tra Kyoto e Shiga) di ovest". Ma nel corso dei secoli si ridusse gradualmente, poi durante la seconda guerra mondiale il tempio ricevette un colpo mortale... Ma negli ultimi anni il tempio ha ripreso la vivacità ricevendo circa 180,000 visitatori all'anno, senza dubbio grazie al grande successo dell'Ultimo Samurai.

dopo una camminata di circa 10 minuti in salita arriviamo alla porta d'ingresso Niomon, ci sono due guardiani  di bocca aperta di bocca chiusa come sempre.

il palazzo Maniden, dedicato alla statua del Kannon scolpita dal monaco fondatore.

il palazzo Maniden fu realizzato nello stile Butai(a palcoscenico), lo stesso stile del tempio Kiyomizu di Kyoto . 

l'altare dove ospita la statua di Kannon in ciliegio, apre solo un giorno all'anno (il 18 gennaio).

Jyogyodo, un edificio dove si svolgono le pratiche ascetiche, la parte centrale viene utilizzata anche  come un teatro. 

Daikodo, l'edificio principale dedicato al Budda Shakyamuni, restaurato nel 1956.

Jikido, una volta era il refettorio del tempio, un'edificio lungo 40 m, di 2 piani. Oggi al secondo piano ospita un piccolo museo dei tesori del tempio. 

al secondo piano del Jikido, si può girare intorno al palazzo.

si vede un panorama splendido col Mare Interno del Giappone.

si prende questa simpatica funivia con una figura di Samurai, saliamo per 200 metri in 4 minuti!

le statuette di Jizo in massa, saranno le offerte dei fedeli.


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