13 maggio 2010

un piccolo stagno pieno di iris












A circa 500m a est del santuario Kamigamo c'è un piccolo santuario secondario chiamato "Oota-jinjya", ma come santuario non c'è niente di interessante per cui di solito non ci va nessuno, ma a parte la meta maggio perché c'è un stagno famoso per "Kakitsubata" (iris) gregari che fioriscono proprio in questo mese. Ci sono circa 25,000 cespi che crescono qui selvaticamente da quasi 1000 anni, quindi un piccolo stagno discreto ma era già molto amato dagli aristratici dell'Epoca Heian. C'era un poeta che si chiama Hujiwara-no-Shunzei (1114-1204) compose una Waka (poesia giapponese costituita da versi di 5-7-5-7-7 sillabe) ispiratosi al colore degli iris del santuario Oota.
-Ko U Ya Ma Ya
-O O Ta No Sa Wa No
-Ka Ki Tsu Ba Ta
-Fu Ka Ki Ta No Mi Wa
-I Ro Ni Mi Yu Ra Mu
(l'amore che si desidera agli iris del santuario Oota che si trova vicino al monte sacro Kouyama, sarebbe bello e ingenuo proprio come il colore degli iris)

3 commenti:

Akira ha detto...

Che belli tutti questi iris, è molto bella anche la poesia

guidakyotese ha detto...

A Akira,
grazie, spero di avere fatto bene la traduzione perché non è facile tradurre il waka... comunque iris giapponesi sono bellissimi e ce ne sono diversi tipi.

Akira ha detto...

Anche se non c'ernta niente con l'articolo, oggi sono andato ad una dimostrazione di Shodo, a insegnare c'era una ragazza di 15/16 anni bravissima, ho anche provato ma non siamo riusciti a fare granche, piu che altro sono venute delle schifezze.
Allora mi sono fatto scrivere dalla ragazza Tekken, mentre un mio amico si è fatto scrivere Studiare o Morire (cit. di Maison Ikkoku) per quando ha gli esami universitari