L'asceta si indossa costume tutto bianco portando cappello in testa, cordoncino e spada al fianco e zoccoli di paglia ai piedi. Tutto questo abito assomiglia a quel funerale, perché deve essere pronto a morire.
- fino al terzo anno; l'asceta cammina per 30 km al giorno fermandosi ai 255 tempietti in monte Hiei, questo giro deve fare per 100 giorni all'anno. (in totale circa 9,000 km, in 300 giorni)
- il quarto e il quinto anno; fa lo stesso giro ma per 200 giorni all'anno.
Ha già camminato in totale circa 21,000 km in 700 giorni. Questa prima fase esegue per se stesso, ma la seconda fase, che è ancora più severa, esegue per salvare gente. Prima che inizi la seconda fase però, deve fare "Dou-iri", cioè si rinchiude per 9 giorni in un tempietto recitando "shingon" ( versi sacri) senza dormire, senza sdraiarsi, senza mangiare e senza bere nemmeno acqua. Si crede che dopo eseguita questa pratica di 9 giorni lui sia unito al Fudo (Acala in sanscritto; una manifestazione del buddha) .
- il sesto anno; raddopiando l'itinerario cammina per circa 60 km al giorno per 100 giorni all'anno. Passa anche da Sekizan Zen-in. ( fino a questo punto camminato in totale 27,000 km, in 800 giorni )
- il settimo anno; cammina per 84 km al giorno per 100 giorni facendo un giro della città di Kyoto. Poi per gli ultimi 100 giorni fa un giro di 30 km come quello di primi anni.
sono zori ( sandali di paglia) usati dagli asceti durante Sennichi Kaihou Gyo |
Dai Ajari sta eseguendo il rito del fuoco sacro |
la cappella Fudo-do; dove si è tenuto il rito, era piena dei fadeli ma pochissimi turisti |
Queste "Sennichi Kaihou Gyo" ebbe inizio nel 9° sec, ma in questi 1,200 anni solo 47 persone riuscirono a compirle, potete credere che ci furono 3 monaci (uno è ancora vivo) riuscirono a farle per 2 volte!!! Quindi questi Dai Ajari assomigliano un po' ai vostri santi, solo loro possono entrare dentro il palazzo imperiale con i sandali. Dopo finite le pratiche vivono come salvatore vivente guadagnandosi la stima di tutti. Oggi a Sekizan Zen-in è venuto 47° Dai Ajari verso cui tutti si inchinavano con le mani giunte. Durante il rito del fuoco sacro i fedeli recitavano all'unisono gli shingon, poi dopo finito il rito Dai Ajari ha fatto un giro di tutti fedeli per toccare con il suo rosario la testa e le spalle come un segno di scaramanzia. Io guardavo il rito da fuori della cappella, ma lui è uscito per dare anche a me ugualmente la benedizione, è stata davvero emozionante.
2 commenti:
ciao kyoko
gran bella esperienza, ho assistito a un rito molto simile in nepal a katmandu è stato incredibile ed emozionante. ti ringrazio ancora per il tuo bellissimo blog mi stai dando tantissime idee per il mio prossimo viaggio.
ciao chiara
A Chiara,
sei una grande viaggiatrice! Sicramente in Nepal sarà rimasto ancora il buddismo originale, invece qui si è trasformato molto unendosi con lo scintoismo. I monaci come Dai Ajari sono veramente pochissimi...
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